Invito 2007 – Sabrina Mezzaqui, Marzia Migliora, Paola Pivi

Paola_pivi

Paola Pivi, Do you know why Italy is shaped like a boot? Because so much shit couldn’t fit in a shoe, 2001

Quest’anno protagoniste di INVITO 2007 saranno le opere di tre artiste: Sabrina Mezzaqui, Marzia Migliora e Paola Pivi, organizzate in una vera e propria mostra all’interno delle case di tre giovani collezionisti milanesi. La collezione privata quindi, si fa contenitore e contenuto, aprendo un dialogo con le opere delle tre artiste. L’approccio di INVITO alle collezioni rivela una curatela meditata che evidenzia l’affinità tra ciascuna artista e il collezionista “ospitante”.
Per quanto riguarda Sabrina Mezzaqui, la scelta è quella di intervenire con dei video particolarmente poetici in una casa di una giovane e affabile coppia che colleziona principalmente installazioni audiovisive. L’artista in questo modo instaura un legame ideale con lo spazio che si svuota per essere “completato” da suoi oggetti e pitture, ricreando uno scenario magico, il quale rispecchia il suo iter creativo, intriso di sensuale manualità e mistica della natura.
Per Marzia Migliora, invece si parte da presupposti differenti, in quanto le si è offerta la possibilità di interagire con la casa progettata da Giò Ponti di proprietà dei collezionisti coinvolti. L’artista, non potendo trascurare l’identità dell’oggetto-casa firmata dal noto architetto, ha pensato di raccogliere tra queste mura domestiche, alcuni lavori che trattano la famiglia, con le sue dinamiche, le sue relazioni i suoi  conflitti e ricordi. L’incipit ideale  di questo lavoro è la maternità, tema ispirato da un vaso dello stesso Giò Ponti, il quale diventa, appunto, il motore scenico dell’installazione inedita.
Per Paola Pivi invece, le opere sono disposte all’interno di un’abitazione con un’identità ben precisa, quella data dal collezionista e dalle opere della stessa artista che dominano letteralmente lo spazio in maniera permanente. Quasi come se la casa, pur contenendo opere di autorevoli artisti, fosse implicitamente dedicata alla Pivi, di cui si avverte l’irriverente energia e la forza comunicativa. L’intervento quindi, è stato finalizzato ad evidenziare l’empatia tra il collezionista e le opere dell’artista.
Ancora una volta ACACIA, con la mostra INVITO, offre la rara occasione di visitare gli “scrigni privati” di alcuni collezionisti, altrimenti inaccessibili, che tanto avevano entusiasmato il pubblico dell’edizione 2003.

Crediti fotografici Riccardo Del Conte

12 Gennaio 2011