Gli artisti italiani della Collezione ACACIA

Milano, Palazzo Reale
12 aprile – 24 giugno 2012
a cura di Gemma de Angelis Testa e Giorgio Verzotti

Per la prima volta nel 2012 l’Associazione ACACIA presenta a Milano una mostra che ha come assoluti protagonisti gli artisti italiani della collezione ACACIA.
La mostra a cura di Gemma De Angelis Testa e Giorgio Verzotti, avrà luogo a Milano, a Palazzo Reale, prestigiosa sede espositiva nel cuore culturale della città: piazza Duomo.
Palazzo Reale rappresenta un luogo chiave per l’arte contemporanea a Milano, amato e conosciuto dal pubblico per le mostre temporanee, che attirano visitatori da tutta Italia e non solo. Le sale prescelte per la mostra Gli artisti italiani della collezione ACACIA, sono gli appartamenti ottocenteschi della famiglia Savoia, un vero gioiello architettonico, dove convivranno opere di artisti contemporanei universalmente conosciuti.

I lavori esposti in mostra sono una trentina e spaziano dalla fotografia, alle sculture, alla videoinstallazione, le quali dialogheranno con lo spazio circostante fortemente codificato, creando una relazione inconsueta e affascinante tra opere e luogo.
Come ricorda la co-curatrice della mostra e Presidente di Acacia, Gemma De

Angelis Testa: “ Mario Airò vincitore del primo Premio Acacia 2003, Rosa Barba vincitrice del Premio Acacia 2012,  Vanessa Beecroft, Gianni Caravaggio, Maurizio Cattelan, Roberto Cuoghi, Lara Favaretto, Francesco Gennari,  Sabrina Mezzaqui, Marzia Migliora, Adrian Paci, Paola Pivi, Ettore Spalletti, Grazia Toderi, Luca Trevisani, Marcella Vanzo, Francesco Vezzoli e Nico Vascellari, sono gli artisti presenti che si avvalgono di tutti gli strumenti espressivi dell’arte, dalla pittura alla scultura, fino alle più recenti tecniche di rappresentazione per descrivere la vita, il mondo. Ognuno ha in sé riconoscimenti nazionali e internazionali, la maggior parte di loro sono legati per nascita o per adozione

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Gianni Caravaggio, Cause, 2003

alla città di Milano, un dato che dimostra l’attenzione di Acacia verso il suo territorio.
La collezione costruisce una memoria di vicende culturali, incontri e stimoli affascinanti con gli artisti che riflettono le idee e le poetiche del nostro tempo.”
La mostra corre lungo le dieci sale delle Stanze di Riserva, alternando interventi minimali a intere ri-ambientazioni dello spazio. Interessante la lettura del co-curatore Giorgio Verzotti, il quale sottolinea il filo rosso che lega tutte queste opere. “Le generazioni che presentiamo hanno come denominatore comune il rifiuto di considerare l’arte come l’occasione per creare puri esercizi formali, tanto tecnicamente avvincenti quanto vacui e puramente autoriferiti. Lo spirito che li pervade, tutti, è ancora e sempre quello dell’avanguardia intesa come tensione al nuovo, volontà di  gettare sonde verso il reale, sia esso considerato come il contesto sociale sia come il panorama offerto dall’industria culturale con un dichiarato spirito critico. Questa intenzionalità di tinge spesso di ironia, a volte diventa vera provocazione che non resta fine a se stessa  poiché coglie sempre una contraddizione vera, un nodo irrisolto in ambito collettivo, sociale o culturale. Se dovessimo indicare quale è il “contenuto” di queste ricerche potremmo dire che esso si identifica con l’esistenza: l’artista porta un suo punto di vista sul mondo a partire da sé, dalla sua esperienza esistenziale, a partire dalla sua propria storia, che tende a collegare alla storia di tutti.”

Infine, la mostra, sarà l’occasione per presentare il lavoro di Rosa Barba, vincitrice del Premio ACACIA 2012, prestigioso riconoscimento ideato dall’Associazione e assegnato con cadenza annuale ad un artista italiano giovane e già affermato sulla scena internazionale dell’arte contemporanea.

Lara Favaretto, No one know about Persian cats, 2011
Crediti fotografici Fabio Mantegna

2 dicembre 2014